Call to Action Optimization: Stessi visitatori, Più conversioni

call to action

In questo articolo ti parlerò di call to action, ossia della “chiamata all’azione”, l’ultimo dettaglio per persuaderei visitatori del tuo sito a fare “qualcosa” (dettaglio estremamente sottovalutato visti i risultati che si possono ottenere).

Possiedi un blog o un sito web?

Ok, allora il tuo sito dovrebbe (spero per te…) avere uno specifico obiettivo, nel senso che dovrebbe essere progettato con lo scopo di convincere i tuoi visitatori ad eseguire un’azione ben precisa.

…E il tuo intero sistema di comunicazione dovrebbe spingere i visitatori a compiere questa azione nel modo più efficace ed efficiente possibile, migliorando così la percentuale di conversione delle tue landing page e delle tue squeeze page.

Come ci stai lavorando?

  • Stai cercando di aumentare il traffico la sito?
  • Stai lavorando sui titoli e sulle immagini?
  • Stai migliorando i tuoi contenuti?

Ottimo! Ma sapevi che esistono dei piccoli dettagli che in pochissimo tempo possono aumentare in modo straordinario le tue conversioni?

In questo articolo imparerai come raddoppiare le tue vendite e le tue iscrizioni lavorando circa 10 minuti.

Come è possibile?

Migliorando le tue call to actions:

  • Prima ti parlerò degli elementi più importanti per creare una call to action efficace
  • Poi ti mostrerò alcuni esempi di call to action di successo
  • Successivamente ti rivelerò come puoi sfruttare le CTA anche all’interno degli articoli del tuo blog
  • E infine ti spiegherò come effettuare dei test per verificare l’effettivo aumento delle conversioni.

Call to action optimization: un modo intelligente per ottimizzare le conversioni del tuo sito

Una call to action efficace è essenziale per OGNI sito web.

Se non hai delle call to actions, non hai un vero obiettivo misurabile. Sei d’accordo?

Quindi, sono sicuro che hai creato un sito con un obiettivo. Scommetto che ti rispecchi in uno di questi casi:

Come saprai serve molto lavoro per raggiungere questi obiettivi di conversione…

…ma oggi vorrei velocizzare un po’ il processo e parlarti di come alcune semplici modifiche sul mio sito mi hanno permesso di raddoppiare le mie conversioni pur mantenendo lo stesso traffico.

Nella maggior parte dei casi, la semplice modifica di una call to action può cambiare radicalmente la sorte del tuo progetto web.

Non ci credi? guarda l’effetto che può avere l’aggiunta di 11 caratteri (spazi compresi) secondo questa case study di ContentVerve.com:


call to actions ContentVerve
Ti rendi conto che in parole povere, investendo il tempo necessario per premere 11 volte sulla tastiera, Fitness World (una catena di palestre scandinave) ha praticamente quadruplicato gli iscritti provenienti dal web solo modificando la call to action?

Non pensare che si tratti di un caso eccezionale. Sono i dettagli che contano, chi lavora nel Web Marketing lo sa bene! Eccoti un altro esempio:


call-to-action-unbounce
Quasi il doppio delle conversioni sostituendo la parola “your” con “my”

Pensaci un attimo, tutte le tecniche di Web Marketing più conosciute per aumentare le tue conversioni possono rubarti parecchio tempo, mentre la modifica delle tue call to actions richiede solo qualche minuto.

Ottimizzarle non ti sembra un metodo intelligente per migliorare i tuoi guadagni?

Ma perché la call to action optimization funziona? È molto semplice:

Modificare una CTA può cambiare drasticamente la percentuale di persone che convertono.

In alcuni siti sono poco visibili (si confondono con il resto), non sono chiare, non danno idea di urgenza. A volte può bastare sostituire un link di testo  con un pulsante o modificare leggermente la dimensione.


call to action - bottone
In questo caso la modifica alla call to action (bottone più largo) ha portato a un calo delle conversioni.

Tenendo conto che il visitatore ha sempre fretta e se anche solo per un attimo non ha chiaro quello che deve fare abbandona il sito, che dici… le ottimizziamo queste CTA?

START! 9 elementi per creare una call to action efficace

Iniziamo da alcune ottimizzazioni “generali”, applicabili a qualsiasi tipo di sito web:

1 – Basi per l’azione
Prima di dire a un visitatore quello che deve fare, devi identificare il suo problema. Solo così potrai proporre una soluzione efficace! Individuato il problema, mostra come risolverlo. Devi anche comunicare il benefit che avrà il visitatore rispondendo alla CTA

2 – Poche azioni
Nelle call to action devi essere focalizzato su poche azioni o il visitatore rischia di confondersi: troppa varietà significa più sforzo cognitivo per il visitatore e quindi minori probabilità che scatti l’azione. Il numero perfetto di differenti azioni? 1! Ecco uno dei motivi per cui le Landing Page mono-prodotto solitamente convertono meglio degli e-commerce. Tuttavia sono “accettabili” anche 2-3 azioni se necessarie (ad esempio quando il prodotto che vendi ha 3 differenti pacchetti)

2 – Punto di vista
Tendenzialmente l’utilizzo di una CTA in cui il visitatore può immedesimarsi è più funzionale. Ti ho mostrato poco fa (vedi l’esempio sopra) come “start my 30 days trial” ha raddoppiato le conversioni rispetto a “start your 30 days trial”

3 – Urgenza
Chiama – Compra – Registrati – Scarica ! Nei link di azione, che si tratti di bottoni (meglio) o di link testuali, devi incoraggiare il visitatore a compiere l’azione con gli inviti giusti. Per migliorare ulteriormente l’efficacia di questa tecnica usa l’urgenza: fai capire che l’offerta scadrà a breve (“offerta valida solo per poco tempo”,”L’offerta scade tra 3 giorni” ecc.)

4 – Posizione
Appena il visitatore entra nel tuo sito web deve subito rendersi conto di quello che può fare e di come lo può fare: dai la giusta visibilità alla tua CTA e tienila “above the fold”, ossia nella parte del sito visibile immediatamente (attenzione alla visualizzazione su cellulare).
Tuttavia esistono delle eccezioni: nella landing page più complesse (ad esempio le sales page che tentano la vendita diretta) molto spesso l’efficacia deriva da una serie di variabili, tra cui l’efficacia nel persuadere il visitatore. Quindi, se il visitatore deve “assorbire” molte informazioni prima di prendere una decisione, è meglio posizionare la call to action in fondo alla pagina.
Eccoti un grafico per chiarirti come scegliere la posizione di una CTA:


posizione CTASpazio
Non conta solo la posizione, ma anche lo spazio intorno alla call to action: più spazio ci sarà per distinguerla da resto della pagina, più sarà visibile e richiamerà l’attenzione

5- Colore
Il colore è fondamentale per attirare l’attenzione, specialmente se la tua pagina ne utilizza pochi. Evidenzia la tua CTA con un colore ad alto contrasto rispetto al resto della pagina

6 – Dimensione
Fino a quando puoi aumentare la dimensione della tua call to action senza rovinare il resto della pagina, fallo. Ricorda dell’importanza dello spazio vuoto intorno alla CTA, è ancora più rilevante della dimensione

7 – Scenario specifico
Quando possibile, ad esempio nel caso dell’esempio (sopra) della catena di palestre Fitness World, cerca di dare al visitatore uno “scenario” collegato all’azione. Per questo motivo la CTA “find your gym & get membership” si è rivelata notevolmente più efficace rispetto alla semplice CTA “get your membership”

Call to action efficaci: 3 ottimi esempi

Vediamo come alcuni grandi brand online hanno sfruttato questi principi per creare delle CTA efficaci.

Esempio 1: GiftRocket

call to action - giftrocket

Perché mi piace questa call to action?

Le basi per l’azione ci sono, è chiaro quello che puoi fare: stiamo parlando di gift cards (buoni regalo), più precisamente del “metodo più semplice e migliore per spedire gift card”.

La CTA (unica e ben in evidenza) non ti chiede semplicemente “iscriviti ora” o “scopri di più”. Ma ti permette di “spedire una GiftRocket”, quindi un metodo molto più interessante ed eccitante di spedire una gift card.

Dimmi una cosa… perché dovresti spedire una gift card quando puoi spedire una GiftRocket? 😉


Esempio 2: Square

call to action - square

Perché mi piace questa call to action?

Anche in questo caso le basi per l’azione sono ci sono: anche per le piccole imprese è diventato semplice accettare carte di credito.

Nella CTA viene utilizzata la parola “get” (ottieni). In inglese è una parola altamente motivante. Subito dopo troviamo la parola “free” (gratis), una parola che devi assolutamente utilizzare ogni volta che offri qualcosa di gratuito (si, devi sempre farlo presente).

La CTA è ben in evidenza, i campi sono ridotti al minimo, il prodotto è gratuito: combo vincente!


Esempio 3: KISSmetric

cal to actions - kissmetric

Perché mi piace questa call to action?

Non c’è una descrizione dettagliata delle funzioni di KISSmetric, questa pagina semplicemente spiega cosa fa.

L’input è un indirizzo web (nessun problema a inserirlo no?). Il pulsante con la CTA “log in with Google” rende l’azione incredibilmente semplice.

La frase serve per generare curiosità, in più menzionando Google si agisce anche sul bisogno di sicurezza.

Call to action per un blog? Certo che si! Ecco tutti i vantaggi

Fino ad ora ti ho parlato di CTA evidenziando elementi che tipicamente si trovano nelle Landing Page e nelle Squeeze Page, ma ricorda una cosa: i siti web e i blog efficaci hanno delle call to action anche all’interno di normali pagine e articoli.

Ora ti spiegherò cosa intendo, ma prima potresti farmi un favore? Se hai trovato interessante quello che hai letto fino ad ora, potresti condividere questo articolo? Grazie!

Dicevo… CTA negli articoli.

Ok, ti ho appena fatto un esempio no 😉 ? In questo caso l’azione che ho richiesto è la condivisione dell’articolo, niente di che. Ma pensaci un attimo, non è importante che gli articoli di un blog vengano condivisi?

Che tu gestisca un blog personale o un blog aziendale, ogni articolo non deve essere solo fine a se stesso ma deve contenere delle precise call to actions, pensate e studiate

La condivisione di un articolo non è certo l’unica azione che puoi richiedere ai tuoi lettori, ad esempio per incrementare le tue conversioni è molto importante fare lead generation, ossia raccogliere gli indirizzi email dei tuoi visitatori.


email marketing funziona

Non hai mai sentito parlare di email marketing e lead generation? Credi che siano attività che non si adattano al tuo business online? Allora dammi retta, devi assolutamente dare un’occhiata a questi 2 articoli:

Cambieranno radicalmente la tua prospettiva su come rendere realmente profittevole il tuo sito e il tuo blog


Questo box di approfondimento è un altro esempio di CTA per blog. In questo caso la chiamata all’azione è meno dissimulata e più in evidenza (grazie al cambio di colore e ad un’immagine che attira l’attenzione).

Lo scopo di questa call to action? Mostrare al visitatore altri articoli! Per un blogger è molto importante che i visitatori vedano più articoli: diminuisce la frequenza di rimbalzo, aumenta i tempo trascorso sul sito e aumentano le chance di conversione.

Un altro metodo efficace per usare le CTA all’interno di un articolo è l’utilizzo di popup che “scattano” a fronte di una determinata azione. Le azioni che vengono utilizzate per far scattare i popup tipicamente sono:

  • exit intent: quando un visitatore tenta di abbandonare il sito web
  • scorrimento: quando il visitatore dimostra interesse nell’articolo “scrollando” la pagina
  • inattività: dopo alcuni secondi di inattività del visitatore
popup call to actions

Non ci sono dubbi sull’efficacia di questa tecnica! Il popup interrompe bruscamente la visione dell’articolo: il visitatore lo noterà sicuramente e sarà messo di fronte a una scelta, convertire o chiuderlo.

Ora vorrei richiamare la tua attenzione sul concetto di “scelta”. Perché è importante? Il popup è inaspettato, all’interno del popup ci sarà la tua call to ation (problema/ benefici/ richiama all’azione) e il visitatore dovrà decidere se compiere l’azione o perdersi questa opportunità. Devi sapere che quando un visitatore “rimanda” l’azione, ti trovi di fronte a una conversione persa. Ma in questo caso non può rimandare, deve decidere! Se utilizzi “l’urgenza”(es. “l’offerta scade tra 30 minuti”), questa tecnica sarà ancora più efficace.

Quali strumenti puoi utilizzare per creare CTA tramite popup? Scegli tra questi 2:

  1. OptinMonster: utile soprattutto per la lead generation (adatto anche a chi non usa WordPress)
  2. Ninja Popup: solo per WordPress. Utile sia per la lead generation che per le condivisione degli articoli

Condivisione degli articoli tramite call to action?

Esatto. Prima ti ho parlato della semplice richiesta di condivisione, ma puoi anche “forzare” la condivisione rendendo disponibili alcuni contenuti solo a chi condivide l’articolo!

Ninja Popup da anche questa possibilità: blocca il contenuto di una pagina e lo rende disponibile solo a chi effettua una condivisione.


RIASSUMENDO, negli articoli del tuo blog devi usare almeno 3 tipologie di call to actions:

  1. Condivisione social
  2. Invito a visualizzare altri articoli
  3. Invito a cedere l’email a fronte di un regalo (regalo? vedi il mio articolo sulla lead generation)

Ecco quello che fanno tutti per ottenere questi risultati (NOTA: non basta!):

  1. Usare plugin di condivisione social all’inizio/fine dell’articolo senza chiedere la condivisione
  2. Usare plugin gratuiti che a fine articolo mostrano gli articoli correlati
  3. Usare il box di iscrizione alla newsletter

Ripeto, non basta! Un buon contenuto verrà comunque condiviso… a volte vengono visitati anche gli articoli correlati… può capitare che si ricevano iscrizioni dal box della newsletter… ma in questo articolo ti sto parlando di CTA Optimization (ottenere il massimo)!

Quindi… devi chiedere o indurre la condivisione, devi dare un motivo al visitatore per leggere gli articoli di approfondimento, devi dare qualcosa in cambio per ricevere il “prezioso” indirizzo email. OK?

Eccoti i miei consigli finali per migliorare l’efficacia del tuo blog sfruttando la call to action:

  1. Non aver paura di chiedere qualcosa al visitatore all’interno dell’articolo. Richiedi l’azione!
  2. Utilizza i popup. Incrementano notevolmente la conversione
  3. Motiva ogni call to action
  4. Usa le call to actions in OGNI articolo del tuo blog, nessun articolo deve essere fine a se stesso

testare call to action

Come testare l’efficacia delle tue call to action: A/B test e Heatmap

Ora che sai come ottimizzare le tue call to action, voglio parlarti di un altra cosa: della misurazione dei risultati e dei test per il perfezionamento.

Iniziamo dalla cosa più semplice, l’a/b test. Di cosa si tratta?

L’a/b test (chiamato anche split test) è il test tra due elementi (pagine, popup, banner) per vedere quale funziona meglio. Durante il periodo di test, vengono mostrate le 2 diverse varianti (A e B) e quella che ottiene più conversioni…vince!

Come puoi eseguire questi A/B test sulle tue call to action? 

Per quanto riguarda i popup è molto semplice: sia OptinMonster che Ninja Popup possiedono già una funzione di A/B testing. Quindi è sufficiente creare 2 differenti popup con una variante nella CTA, e utilizzare questa funzione. I plugin alterneranno in automatico i 2 popup e man mano che questi riceveranno visualizzazioni, in tempo reale potrai vedere la percentuale di conversione e scegliere il migliore.

Quando invece vuoi testare le CTA nelle tue pagine o nei tuoi articoli, puoi utilizzare la funzione “esperimento” del tool gratuito Google Analytics.

OptimizePress, il plugin premium che consiglio per la creazione di Landing Page, Squeeze Page e aree private del sito (membership), integra perfettamente questa funzione. Eccoti un video per imparare a impostare i tuoi A/B test utilizzando Google Analytics (il video è in inglese, ma solo “guardando” dovresti riuscire a impostare il tuo test):

NOTA: Il procedimento è valido anche se non usi Optimizepress, in questo caso basta incollare il codice nella sezione header delle pagine coinvolte nell’ A/B test anzichè dove mostrato nel video.


Gli errori più comuni commessi negli split test:

  • Smettere di testare troppo presto
    Il test non può durare qualche giorno, devi raggiungere un campione statisticamente significativo
  • Focalizzarsi sul design anzichè su come migliorare le conversioni
    Il design è meno importante delle conversioni. Quindi, se un certo elemento del design della tua pagina ti piace particolarmente (o piace a chi ti ha commissionato al lavoro) ma distrae dalla conversione, eliminalo senza pietà! Continuando con l’articolo scoprirai come accorgertene facilmente
  • Scegliere un periodo sbagliato per il test
    Ecco un’altro motivo per cui non devi mai smettere di testare troppo presto. Alcuni periodi sono particolari, avrai notato anche tu dei cali nelle visite nei weekend, in estate e durante altri periodi festivi no? Evita di fare i tuoi test in questi periodi!

Ma andiamo ancora più a fondo… (ciò che segue è utile soprattutto a siti che ricevono un gran numero di visite).

L’a/b testing torna molto utile per perfezionare le call to actions e altri elementi fondamentali della nostra pagina, come ad esempio il titolo. Il problema è che in alcune pagine non abbiamo solo un titolo, un sottotitolo, un immagine, qualche benefit e una CTA (pensa ad esempio alle sales page o agli ecommerce) e quindi per un analisi completa abbiamo bisogno di più informazioni.

Quale sarebbe il test ideale in questo caso? “Spiare” gli utenti e vedere cosa combinano sul nostro sito… ma questo normalmente è impossibile.

Pensaci un attimo: quanti siti e quante pagine apparentemente “perfette” non portano risultati? Non sarebbe fantastico riuscire a comprendere esattamente qual’è il problema?

Fermo. Voglio rivelarti una cosa… Non è impossibile sapere ESATTAMENTE cosa fanno i tuoi visitatori. È più semplice di quello che pensi!

Non solo call to action… ma total optimization!

Esistono alcuni tools che ti permettono di combinare 2 elementi:


BREVE APPROFONDIMENTO: Call to action e heatmaps

Prima di concludere vorrei parlarti di 3 tipi di heatmaps che puoi ti aiuteranno per ottimizzare il tuo sito web:

  1. Eye-tracking Heatmaps

call to action - eyetracking
Ti permettono di capire dove guarda l’utente in base ai movimenti del mouse (secondo alcune ricerche, sguardo e movimento del mouse hanno un’altissima correlazione). I tuoi visitatori stanno guardando le tue call to actions? 


Click Heatmaps

call to action - click
Ti permettono di capire dove clicca l’utente: puoi capire esattamente cosa funziona e cosa non funziona, e puoi trarre conclusioni sicure su coa modificare: click su elementi inutili? Eliminali! Pochi click sulla CTA? Va migliorata! 


Scroll Heatmaps

call to action - scroll
Ti permettono di capire quanto si spingono la maggior parte dei visitatori nello scroll della tua pagina. Perchè è importante? In questo modo puoi decidere dove inserire gli elementi più rilevanti, come le tue CTA 

Lo strumento che utilizzo io si chiama Inspectlet (lo trovi cliccando qui).

Mi piace particolarmente perchè fornisce sia la funzione di session registration che le funzioni di Heatmaps ad un prezzo decisamente competitivo.

La cosa davvero fantastica è che è possibile usare gratis tutte le sue funzioni! Infatti puoi iscriverti gratuitamente e testarlo sul tuo sito (ovviamente con un limite, 100 session registration al mese), dai un’occhiata!

Call to action optimization: conclusioni

Con questo articolo spero di averti fatto comprendere come nel Web Marketing elementi apparentemente insignificanti possano modificare drasticamente il potere del tuo sito web di raggiungere un obiettivo.

L’obiettivo è il vero motivo per cui esiste il tuo sito, i siti vetrina non servono a un niente, ricordatelo sempre! Non aspettare neanche un secondo e inizia subito a modificare le tue CTA, bastano pochi minuti!

Risorse che ho citato:

Per creare popup: Ninja PopupOptinMonster
Per migliorare le condivisioni social: SocialLocker
Per creare le tue pagine di conversione: Optimizepress
Per l’A/B testing: Google Analytics
Per test approfonditi: Inspectlet

Articoli di approfondimento su argomenti correlati:

Per migliorare ulteriormente conversioni (ancora?): Email Marketing
Per costruire una mailing list: Lead Generation
Per costruire una pagina che converta: Landing Page e Squeeze Page

Infine, ti chiedo di nuovo un favore personale: se non hai ancora condiviso questo articolo, che ne dici di mettere almeno un like? Significherebbe molto per me!

P.S. Anche se hai già condiviso l’articolo su uno dei tuoi social, non mi offendo se lo condividi anche su altri 😉

E tu cosa ne pensi? Hai altre idee per migliorare le conversioni grazie alle call to actions? Lascia pure una domanda o un commento.

A presto!
Alessandro

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